Capi d’abbigliamento nuovi? Sporchi come fossero usati!
A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
20/01/2010 17.56.00
Troppo spesso si trascura il fatto che i vestiti vengono provati o addirittura acquistati, portati a casa e restituiti qualche giorno dopo per il cambio. “Quando c’è un cartellino attaccato, la gente crede che un vestito sia immacolato”, spiega Tori Patrick, una negoziante statunitense. “Ma non sai mai dove è stato quel vestito”.
Lo staff della popolare trasmissione tv “Good Morning America” ha fatto analizzare una serie di capi d’abbigliamento (maglieria intima, pantaloni, maglioni) in vendita presso tre frequentatissime catene commerciali dallo staff della Division of Microbiology and Immunology della New York University coordinato da Philip Tierno.
I risultati? Inquietanti. Su alcune maglie sono stati ritrovati batteri provenienti da secrezioni respiratorie (tosse e starnuti), flora batterica tipica dell’epidermide, batteri fecali. Su una camicia di seta sono state ritrovate tracce di flora batterica vaginale e lieviti.
La carica batterica riscontrata in alcuni capi d’abbigliamento si è rivelata decisamente superiore alla media: “E alcuni di questi germi possono sopravvivere per settimane o mesi”, avverte Tierno.
La sana abitudine delle nonne che lavavano qualsiasi capo d’abbigliamento prima di indossarlo. Che stupidità pensare che il capo d’abbigliamento si deteriori al primo lavaggio…
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